RECENSIONE ” QUO VADO?”: Un film che merita di essere visto?

 

 

Ciao a tutte amiche ed amici!

Innanzitutto, mi scuso se per alcuni giorni non ho dato segni di vita ma è stata una settimana altalenante tra virus intestinale e la linea wi-fi che era completamente sparita!

In questa settimana,però, ho fortunatamente avuto il tempo di  andare a vedere al cinema il film di cui tutti parlano. Sto parlando, naturalmente, di ” Quo Vado?”, l’ultimo film di Luca Medici in arte Checco Zalone.

Vi lascio alla recensione che, vi ricordo, non è altro che una mia opinione personale! BUONA LETTURA!:)

RECENSIONE “QUO VADO?”

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INFORMAZIONI

Lingua originale italiano
Paese di produzione Italia
Anno 2016
Durata 86 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2.35:1
Genere commedia
Regia Gennaro Nunziante
Soggetto Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Sceneggiatura Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Produttore Pietro Valsecchi
Casa di produzione Medusa Film, Taodue
Distribuzione(Italia) Medusa Film
Fotografia Federico Masiero
Montaggio Pietro Morana
Musiche Luca Medici
Costumi Valentina Di Palma
Interpreti e personaggi

TRAMA ED OPINIONI PERSONALI

Il film ha inizio con Checco, un uomo italiano sulla quarantina, che viene accompagnato da un uomo di colore presso un luogo situato in Africa. L’uomo, però, viene erroneamente scambiato da una tribù africana per un soggetto pericoloso così viene sequestrato e portato dal capo tribù che deciderà la sua sorte: essere bruciato vivo oppure essere rilasciato.

Il destino del povero uomo dipende dalla sua purezza d’animo. Checco, infatti, deve raccontare al capo tribù le vicissitudini della sua vita. Se il suo cuore risulterà puro la sua vita sarà salva. Ha inizio così il suo monologo.

Checco Zalone è un uomo che, sin da bambino, ha avuto solo un sogno nella sua vita: il posto fisso. Sogno che, da grande, è riuscito a realizzare. Egli, infatti, lavora in un ufficio provinciale in cui timbra le licenze di cacciatori e pescatori.

La sua vita, racconta il personaggio, lo appagava del tutto. Aveva tutto quello che da sempre aveva desiderato:  una mamma che si prende cura di lui, una fidanzata prosperosa, poche responsabilità e… il posto fisso!

Un giorno, però, le cose cambiano: il governo vara la riforma della pubblica amministrazione che decreta il taglio delle province nel 2015.

Checco, in un primo momento, non appare agitato per questa nuova riforma perché sicuro del suo posto fisso. Ma, sfortunatamente, egli rientra tra coloro che dovranno abbandonare il posto fisso. Viene così convocato dalla dottoressa Sironi che lo mette di fronte ad una scelta difficile: lasciare il posto fisso oppure mantenerlo trasferendosi dalla sua città.

Per Checco nulla è più importante del posto fisso, così,sorprendendo la Sironi, l’uomo accetta di essere trasferito.

Per tentare di costringerlo a dimettersi, la dottoressa Sironi lo trasferisce in diverse località italiane a ricoprire ruoli pericolosi ma, Checco si ambienta perfettamente in ogni luogo e resiste a tutto, perfino a non cedere alle offerte di indennizzo via via sempre più remunerative della Sironi e restando attaccato al posto fisso, come consigliato dal suo idolo, il senatore Nicola Binetto.

E’ da questo momento in poi che, nel film, entra in gioco la presenza di un antagonista, rappresentato dalla figura, appunto, della dottoressa Sironi, che, alla fine, infastidita da Checco, decide di  trasferirlo nella fredda Norvegia, in una base scientifica italiana, con il compito di difendere i ricercatori dagli attacchi degli orsi polari. Checco, trasferitosi in Norvegia e vista la situazione,  sembra essere sul punto di arrendersi, ma, quando incontra la ricercatrice che avrebbe dovuto accompagnarlo nei suoi compiti, cambia subito idea e si innamora perdutamente di lei.

Hanno così inizio le “avventure di Checco in Norvegia”. Checco e Valeria, la ricercatrice, passano molto tempo insieme fino ad arrivare al punto che quest’ultima decide di invitarlo a casa sua. E’ qui che Checco scopre particolari della vita della donna davvero curiosi. La dottoressa, infatti,oltre ad aver avuto un flirt con una donna,  ha tre figli, ognuno avuto da tre compagni diversi. Checco appare per un attimo alquanto perplesso, ma decide comunque di continuare la conoscenza.

Con il passare del tempo , il protagonista si rende conto di quanto, fino ad adesso, sia stato incivile perchè abituato ad un ambiente dove l’inciviltà è normalità. Egli, quindi, decide di cambiare ed adattarsi a quelli che sono i modi civili tipici dei norvegesi.

Quando i genitori si recano dal figlio, infatti, trovano un uomo del tutto diverso.

Checco, infatti, si è fatto crescere una barbetta bionda, tipica degli uomini norvegesi, beve la birra norvegese, canta e balla le musiche popolari norvegesi, sta attento a non suonare il clacson alla macchina davanti quando si trova ad un semaforo e prende perfino delle lezioni di norvegese.

I genitori, sconvolti, non accettano questo cambiamento radicale del figlio e la mamma chiede alla ragazza di convincere Checco a tagliare la barba. Il figlio accetta ed i genitori tornano, molto perplessi, in Italia.

E’ sera e Checco sta discutendo sull’astronomia con uno dei figli di Valeria, quando, ad un tratto, cambia canale. In tv appaiono Romina ed Albano che cantano insieme al festival di Sanremo. E’ qui che Checco (il personaggio) si rende conto di non potersi staccare così dalla sua Italia e così lascia la Norvegia con Valeria ed i figli e viene trasferito in Calabria.

Qui è Valeria a trovare un ambiente del tutto diverso da quello a cui lei è abituata.

I due fondano una clinica per animali ma, dopo poco tempo, sono costretti a chiuderla per mancanza di fondi.

Valeria, che tiene molto agli animali, non riesce a reggere la situazione così  decide di ritornare in Norvegia facendo un’ultima proposta a Checco: o il posto fisso o lei.

Checco racconta di aver scelto lei ma, il capo tribù si rende conto che l’uomo mente. Così, l’uomo riprende il racconto svelando, stavolta, la verità.

Checco non ci pensa due volte e lascia che Valeria se ne vada difendendo il suo posto fisso.

Finalmente, Checco viene ritrasferito nel suo ufficio e tutto sembra essere tornato alla normalità. Ma, ad un tratto, riceve una telefonata da parte di Valeria che lo informa di aspettare un figlio da lui.

A questo punto del racconto, Checco spiega alla tribù di trovarsi lì non per minacciarli o per minacciare il loro territorio, ma per andare a trovare sua figlia. Il capo tribù, visto che anche sua figlia è incinta, decide di lasciarlo andare.

Checco raggiunge Valeria in un ospedale gestito da missionari e dopo aver abbracciato la bimba che chiamano Ines, rinuncia al suo tanto amato posto fisso, a condizione che la Sironi gli stacchi un assegno da 50.000 euro. La Sironi augura a Checco che spenda tutti quei soldi in medicine. Ed infatti, il film si conclude con Checco che, a nome della Sironi, invia vaccini e medicinali per l’ospedale africano.

A parer mio, ” Quo Vado?” è un film che, una volta visto, non ti fa rimpiangere di aver sprecato tempo e denaro. Apparentemente vicino allo stampo di film “cinepanettone”, “Quo Vado?” differisce da questi in quanto si allontana, per molti tratti, dall’ironia, avvicinandosi, invece, in stile molto alla “Blob”, alla satira.

La scena in cui l’attore arriva all’apice della sua brillante satira è quella dove si rende conto di dover tornare in Italia quando vede Albano e Romina in televisione. In questa scena, infatti, Checco Zalone si prende gioco, in maniera velata, ma allo stesso tempo schietta e  sincera, dello spettatore italiano.

“Sono tornati insieme ed io mi sono perso tutto questo?!”

Dice tra sé e sé Checco nel film e la frase risulta come una presa in giro in piena regola dell’italiano che non si rende conto dei fatti importanti che accadono nel proprio Paese perché molto più informato su fatti di minore importanza e più interessato quindi, al divertimento che all’informazione.

Altro aspetto dell’Italia che Checco mette in evidenza è la disorganizzazione. Come, ad esempio, i ritardi del treno.

Se da una parte Checco, seppur nascondendolo bene, critica alcuni aspetti dell’Italia, dall’altra dà un grande merito al suo popolo: quello dell’educazione.

Egli, infatti, ci fa capire che, nonostante ci siano Paesi molto più organizzati e dove il popolo è molto più propenso a spendere il suo tempo impegnandosi in lavori o ricerche piuttosto che guardare la televisione o leggere su Facebook notizie sui personaggi famosi, gli italiani restano sempre il popolo migliore perché disorganizzato e distratto sì, ma di cuore anche e soprattutto.

Molti lo hanno definito un po’ Chaplin e un po’ Totò.

A parer mio, invece, Checco Zalone appare, invece, come un mix perfetto tra  Verga, che dipingeva semplicemente  la realtà per quella che era, e… lui stesso.

Inoltre, la satira di Checco Zalone fa sì che si possa sviluppare una sorta di studio sulla società odierna dell’Italia. Quello di oggi è un popolo italiano auto-ironico,  a cui piace essere preso in giro. Attenzione, però, d’ora in poi solo a patto che vi chiamate “Checco Zalone” . . . . 😉

CONSIGLI QUESTO FILM AL PUBBLICO?

Lo consiglio perché è un film che in parte fa ridere ed in parte fa riflettere (e poi, fatemelo dire,  le facce di Zalone sono troppo divertenti!).

QUANTE STELLE DAI AL FILM?

Attribuisco a “Quo Vado?” 3 stelle e mezzo su 5.

Amiche ed amici, l’articolo è giunto al termine. Spero, come al solito, che vi sia piaciuto.

E voi, l’avete visto? Se sì, scrivetemi nei commenti il vostro parere! 🙂

Un bacione, la Jenny :*

 

5 pensieri su “RECENSIONE ” QUO VADO?”: Un film che merita di essere visto?

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